"Congiura del silenzio", questi sono stati i termini usati dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, in riferimento alla tragedia delle Foibe, nel giorno di commemorazione delle vittime (10 febbraio - giornata commemorativa istituita nel 2004). Diventa lapalissiano che, se a parlare in questi termini molto forti e con toni di denuncia è un Presidente del calibro di Napolitano che per decenni ha militato nella sfera comunista, si può veramente credere in questa ricostruzione storica; lo stesso Presidente ha poi evidenziato che: "Non dobbiamo tacere. Dobbiamo assumerci la responsabilità dell'aver negato o teso a ignorare la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica e dell'averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali".
HONG KONG - Vivi ne avevo visti solo due, e per pochi secondi. Li avevano catturati i soldati governativi e li stavano torturando quando Sydney, Pran ed io arrivammo in un avamposto isolato del fronte, a pochi chilometri da Phnom Penh. Facemmo appena in tempo a capire quello che succedeva e a scattare un paio di foto, che i soldati ci cacciarono via.
Ritorna il leitmovie su Repubblica: troppe guerre in nome di Dio, le religioni (anzi, i monoteismi!) fonte di male, di odio, di divisioni. Parola, questa volta, del giornalista Michele Serra.
Con le sue azioni legali in difesa del crocifisso Zhang Kai ha messo in crisi il regime. Che lo ha fatto sparire. Articolo di Francesco Leone Grotti - 29/12/2015 - Il Giornale.
Se vi siete mai chiesti come possa diventare una nazione dopo 50 anni di totale controllo statale dell'economia avete solo bisogno di fare un viaggio a Cuba, cosa che io ho fatto la scorsa settimana. La storia Cuba è una storia con ramificazioni politiche infinite, sia per coloro che sono rimasti che quelli che hanno abbandonato l'isola. Le conseguenze economiche di 50 anni di ideologia totalitaria ed egualitaria dell'esperimento socialista sono oggi evidenti.
L'esperimento sociale dei terroristi comunisti di Sendero Luminoso. Lo scorso 23 luglio un’operazione dell’esercito ha liberato i 39 prigionieri, una delle ultime roccheforti di Sendero Luminoso.
Leggi tutto: Venticinque anni prigionieri della guerriglia socialista in Perù
Quando uscì nel 1967 in prima mondiale l’edizione italiana del libro di memorie di Evgenija Ginzburg, Viaggio nella vertigine, l’effetto fu per certi aspetti sconvolgente. All’insaputa dell’autrice, si era riusciti a far pervenire in occidente un documento del samizdat di grandissimo spessore storico, umano e letterario che Marija Olsuf’eva seppe volgere in densa prosa italiana. Scrisse poi l’autrice: «io – che per lunghi anni avevo abitato le tane ghiacciate dei deportati … avevo la fortuna di essere pubblicata in una città che rispondeva al suono melodioso di Milano».
Il 23 agosto 1991, i telespettatori sovietici assistono increduli a uno spettacolo che mai avrebbero immaginato di vedere. All’onnipotente segretario generale dell’onnipotente Partito comunista dell’Unione Sovietica, Michail Gorbacev, appena liberato da una residenza estiva in cui i ribelli l’avevano imprigionato, viene intimato pubblicamente di tacere.
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Le foibe: anche un gran numero di italiani sono stati vittime della violenza comunista. I partigiani di Tito, e molti partigiani comunisti italiani si sono macchiati di azioni raccapriccianti: deportazioni, uccisioni gratuite, torture, e atti di sadismo hanno contraddistinto molte azioni della "resistenza" nelle zone di confine. Secondo le stime più attendibili sono oltre 10.000 gli italiani vittime delle azioni dei comunisti in Friuli e in Jugoslavia.