23 agosto - una data storica

Il 23 agosto 1991, i telespettatori sovietici assistono increduli a uno spettacolo che mai avrebbero immaginato di vedere. All’onnipotente segretario generale dell’onnipotente Partito comunista dell’Unione Sovietica, Michail Gorbacev, appena liberato da una residenza estiva in cui i ribelli l’avevano imprigionato, viene intimato pubblicamente di tacere.

Quell’interlocutore dal cipiglio vendicatore e imperioso è l’eroe del giorno Boris Eltsin, ex membro del Politburo, il quale si è sorprendentemente dimesso dal partito l’anno precedente ed è stato trionfalmente eletto a suffragio universale presidente della Repubblica di Russia.

Umiliato, politicamente sconfitto, il giorno successivo Gorbacev e costretto ad annunciare le proprie dimissioni dalla direzione del Partito comunista e, soprattutto, il divieto dell’intromissione di quello stesso partito nell’esercito e negli organismi di Stato.

Il 25 dicembre dello stesso anno, alle 19,30, la bandiera rossa con falce e martello, che sventolava sul Cremlino dal 1917, è sostituita dal vessillo tricolore russo. Muore così, dopo settantaquattro anni di potere assoluto, il primo regime comunista, trascinandosi dietro quello che Annie Kriegel aveva definito il «sistema comunista mondiale».

Stéphane Courtois - Introduzione al "Libro nero del comunismo europeo"

Sugli eventi che hanno portato alla dissoluzione del comunismo si veda anche l'articolo di Indro Montanelli: Soltanto Stalin

clima culturale
propaganda comunista

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo