Con il crollo dell'Unione Sovietica e la parziale apertura degli archivi, si è venuti a conoscenza di uno dei più terribili crimini commessi da Stalin. La deportazione di migliaia di persone in un'isoletta fluviale della Siberia senza nessun mezzo di sostentamento. Le migliaia di persone scaricate a Nazino trasformeranno questa isoletta sul fiume Ob’ in un autentico girone infernale. Disperati e affamati, alcuni di questi deportati cercarono la fuga nelle campagne, altri dettero l’assalto alle case dei villaggi e si trasformarono in ladri, assassini e cannibali prima di morire d’inedia o di essere sommariamente giustiziati.
Questo in estrema sintesi il racconto raccapricciante di ciò che accadde in quei giorni su quest’isola siberiana e narrato dal libro dello storico Nicolas Werth: L'Isola dei cannibali.