L'esperimento sociale dei terroristi comunisti di Sendero Luminoso. Lo scorso 23 luglio un’operazione dell’esercito ha liberato i 39 prigionieri, una delle ultime roccheforti di Sendero Luminoso.
Dopo 25 anni nella foresta del Perù, quando i soldati sono scesi dagli elicotteri, alcuni dei prigionieri non se ne volevano andare, gli era stato detto che quelli dell’esercito avrebbero fatto loro del male. Erano 39 persone in tutto, i più vecchi erano stati rapiti circa trenta anni fa dalla guerriglia maoista di Sendero Luminoso – la più anziana è una signora settantenne, rapita da un convento decenni fa – e tenuti come schiavi in un campo di lavoro. I più giovani – tra loro un bambino di un anno – sono figli degli stupri dei guerriglieri sulle donne.
Lo scorso 23 luglio un’operazione dell’esercito del Perù ha liberato i 39 prigionieri, 13 adulti e 26 bambini, da una fattoria in mezzo alla foresta, nella regione dove confluiscono i fiumi Apurimac, Ene e Mantaro, una delle ultime roccheforti di Sendero Luminoso e centro di produzione della cocaina. I prigionieri erano trattati come schiavi, e lavoravano in quello che i guerriglieri chiamavano “campo di produzione”, un luogo dove i bambini erano costretti a lavorare i campi (gli adulti combattono o trafficano cocaina) e le donne avevano il compito di “procreare e generare nuovi ribelli”, ha detto il viceministro della Difesa peruviano Ivan Vega Loncharich in conferenza stampa.
Il campo era gestito da un ex prigioniero, che è scappato circa un mese fa, ed è il relitto di uno dei troppi esperimenti socialisteggianti (e in questo caso criminali) nati dai movimenti di guerriglia latinoamericani del secolo scorso. Dalle stanche comunità degli zapatisti in Messico alle Farc colombiane, in fondo alle foreste dell’America latina è pieno di fallimenti e anacronismi di un’epoca passata, che a volte diventano incubi che durano 25 anni. Sendero Luminoso è un movimento quasi sconfitto, di cui il campo di prigionia appena sgombrato dall’esercito peruviano non è che un relitto. Negli anni 80 il movimento maoista dichiarò una guerra brutale contro lo stato peruviano, che tra morti e scomparsi fece circa 70 mila vittime.
Sendero Luminoso fu definito al tempo il gruppo terroristico più sanguinario del mondo, e nei territori conquistati instaurò degli esperimenti di società socialista di cui il campo di lavoro è un esempio degradato. L’espansione del movimento si fermò nel 1992, quando fu arrestato il suo fondatore, Abimael Guzman, e da allora parti della guerriglia si sono convertite al traffico della cocaina, e oggi Sendero Luminoso ha perso la sua carica ideologica per agire come un cartello del narcotraffico. I suoi leader attuali sono i fratelli Victor e Jorge Quispe Palomino.
Il Foglio; 31 luglio 2015
http://www.ilfoglio.it/esteri/2015/07/29/venticinque-anni-prigionieri-della-guerriglia-socialista-in-peru___1-v-131331-rubriche_c160.htm