Ci avevano raccontato che era un Puzzone e una minaccia per il mondo libero, invece è l’unico, vero difensore del medesimo. L’epidemia, quantomeno, funziona da organo chiarificatore, disarma la retorica e ci lascia nudi di fronte alla nuda realtà. La realtà ormai evidente a chiunque (chiunque non sia a libro paga di Pechino, il che taglia fuori un bel po’ di governi, anche occidentali) è che la Cina, fonte scatenante della pandemia, sta costruendo sul morbo un tentativo di egemonia globale.
Leggi tutto: Viva Trump che toglie la paghetta all’Oms filocinese
L’incompetenza della Cina ha trasformato il Covid-19 in una pandemia mondiale - Dall’insabbiamento delle prove al mancato blocco dei voli internazionali, Niall Ferguson propone sei domande per Xi Jinping, scrive il Sunday Times (5/4) 13/4/2020
Leggi tutto: Covid-19: Le responsabilità del partito comunista cinese
La Cina ci ama. E dice che il Coronavirus è nato in Italia. Leggere per credere
Con un tam tam sui quotidiani ufficiali del Partito comunista cinese si fa strada la teoria per cui il coronavirus sarebbe nato in Italia. Ma è una distorsione di un'intervista rilasciata dal professor Giuseppe Remuzzi a un giornale americano. Un fuoco di fila che mal si accompagna alla retorica della "solidarietà" con il governo italiano.
[Articolo di Francesco Bechis]
Leggi tutto: La Cina ci ama. E dice che il Coronavirus è nato in Italia.
Una scarna nota dell’Ufficio giudiziario di Shenyang postata ieri pomeriggio sul web ha annunciato la morte di Liu Xiaobo, oppositore cinese, intellettuale e premio Nobel per la Pace, deceduto a 61 anni.
Ricordate la piazza degli studenti cinesi? L’ispiratore fu Fang Lizhi. Del primo dissidente comunista escono ora in America le memorie. Di Eugenio Cau - 14 Marzo 2016 - Il Foglio. Fang Lizhi (1936-2012). Fang Lizhi scrisse “The most wanted man in China”, pubblicato ora negli Stati Uniti, durante i tredici mesi passati nell’ambasciata americana di Pechino in cui si era rifugiato.
Con le sue azioni legali in difesa del crocifisso Zhang Kai ha messo in crisi il regime. Che lo ha fatto sparire. Articolo di Francesco Leone Grotti - 29/12/2015 - Il Giornale.
Lo sterminio dei passeri voluto da Mao Tze Tung impressiona non tanto per la sua crudeltà ma per la sua totale stupidità. E' uno dei tanti episodi che dimostrano la totale mancanza di buon senso e di logica, tipici di tutti i regimi comunisti. L'eliminazione dei quattro flagelli, secondo il linguaggio ufficiale, detta anche grande campagna anti-passeri o campagna «Uccidi i passeri», fu una delle prime iniziative lanciate in occasione del Grande balzo in avanti, il famigerato piano per la crescita economica cinese dal 1958 al 1962.
Leggi tutto: Lo sterminio dei passeri voluto da Mao Tze Tung