I Laogai sono i campi di concentramento in Cina istituiti da Mao Tse-tung nel 1950 seguendo l’esempio dell’URSS dove erano in piena funzione i Gulag. Furono degli esperti sovietici ad aiutare Mao Zedong ad organizzare i Laogai in Cina. Mentre i LAGER nazisti furono chiusi nel 1945 ed i GU-LAG sovietici sono in disuso dagli anni ’90, i LAOGAI cinesi sono tuttora operanti, oggi, nel terzo millennio.
Nei Laogai, piu’ di mille oggi in Cina, milioni di persone, uomini, donne e bambini sono attualmente costretti al lavoro forzato in condizioni disumane a vantaggio economico del Governo Cinese e di numerose multinazionali che producono o investono in Cina.
I LAOGAI sono tuttora strettamente funzionali allo stato totalitario cinese per un doppio scopo:
- perpetuare la macchina dell’intimidazione e del terrore, con il lavaggio del cervello per gli oppositori politici;
- fornire un’inesauribile forza lavoro a costo zero.
Diverse fonti sostengono che nei campi di lavoro vengano comunemente applicati la tortura, la rieducazione politica e che vi sia un alto grado di mortalità dei prigionieri riconducibile a maltrattamenti di vario tipo. È anche altamente controverso il tema dell'uso che il governo cinese fa della manodopera a costo quasi nullo costituita dai carcerati, che secondo alcune fonti sarebbero sottoposti a ritmi di lavoro disumani e al limite dello schiavismo.
Denunce molto gravi sono riportate anche nelle opere di Harry Wu (un dissidente cinese che ha passato molti anni in queste carceri, per poi fuggire negli Stati Uniti) e da altri dissidenti ed ex prigionieri. Tali denunce riguardano anche crimini come il traffico di organi dei reclusi