
Cuba (supportata dalla propaganda comunista in occidente) si è sempre vantata di avere uno dei migliori sistemi sanitari al mondo. Questo pero' non ha fermato i medici cubani dal cercare di lasciare l'isola di Fidel, abbandonando la loro carriera e cercando i mezzi di sussistenza in altri settori. Il motivo principale per il quale i medici cubani emigrano in massa è facile da spiegare: mancanza di incentivi. Fare il medico a Cuba è un lavoro molto impegnativo e mal retribuito. A questo si aggiungono le restrizioni e le regolamentazioni imposte dal regime comunista alla classe medica. Sono necessari permessi speciali per lasciare il paese, pena il carcere.

Il Venezuela con la pancia vuota: "In fila per carne, latte e medicine, la rivoluzione ci affama". Nella lunga notte di Caracas: ospedali senza farmaci e bambini denutriti. A scuola insegnanti preoccupati perché i piccoli svenivano durante la lezione. Una crisi umanitaria che il governo di Maduro non riconosce. La Repuppblica 01 agosto 2016 - OMERO CIAI

Ho visto in Tv la breve cerimonia di commemorazione a Cavalese della tragedia del Cermis dove venti turisti (italiani e stranieri) sono stati uccisi dall'arroganza di due top-gun statunitensi in volo di «piacere». Per un'inammissibile manfrina giuridico-diplomatica fra le nostre autorità e quelle americane, con il pretesto dei trattati Nato i due aviatori, invece di andare in galera per almeno trent'anni, sono rientrati negli Usa, ivi giudicati ed espulsi dall'esercito. Sai che punizione! Sono filo-americano, tuttavia ricordo che quel fatto mi fece auspicare un duro intervento italiano. Purtroppo i nostri governi sono normalmente privi di attributi. Tempo dopo gli Usa ci restituirono Silvia Baraldini (terrorista comunista condannata negli USA per rapine, evasioni, associazione a delinquere n.d.r).
Leggi tutto: Lo scambio: Cermis vs terrorista comunista Silvia Baraldini

Articolo di www.uccronline.it
«La base filosofica del marxismo, come Marx ed Engels hanno più volte affermato, è il materialismo dialettico, incondizionatamente ateo, risolutamente ostile a ogni religione». Così si esprimeva Nikolaj Lenin, uno dei più feroci e sanguinari terroristi della storia umana (in L’atteggiamento del partito operaio verso la religione, Opere complete, Editori Riuniti 1967, vol. XV, p.381).
Leggi tutto: Non la religione, ma il comunismo marxista fu il vero “oppio dei popoli”

CORRIERE DELLA SERA 14/06/2016 - di Paolo Mieli - Il poligono di Butovo, nei pressi di Mosca, fu un luogo chiave della grande mattanza staliniana negli anni 1937-38. Le prime 91 vittime furono lì trasferite dalle carceri moscovite l’8 agosto 1937, le ultime 52 vi arrivarono il 19 ottobre 1938. Karl Schlögel — autore del monumentale e assai scrupoloso L’utopia e il terrore. Mosca 1937.

Giorno e notte ristagnava una nebbia bianca così fitta che non si poteva distinguere un uomo a due passi. Da soli, comunque, non avevamo occasione di allontanarci molto. Le poche destinazioni - la mensa, l'infermeria, il posto di guardia - le trovavamo non si sa come, grazie a una specie di istinto acquisito, affine a quel senso dell'orientamento che sviluppato in modo completo negli animali, si risveglia in determinate circostanze anche nell'uomo.
Leggi tutto: Al lavoro nei gulag comunisti con 50 gradi sotto zero

Ne "L'isola dei cannibali" di Nicolas Werth il resoconto dei fatti avvenuti a Nazino in Siberia nel 1933. Siberia, 1933, Isola di Nazino, un lembo di terra sulla confluenza dell'Ob' e del Nazina, 900 chilometri dalla linea ferroviaria e dalla città più vicina, Tomsk. Qui si consumò una delle tragedie più terribili e sconosciute dell'orrore staliniano. In questo luogo estremo furono trasferiti ed in pratica abbandonati migliaia di "elementi declassati e socialmente nocivi" provenienti da Mosca e da Leningrado.
Leggi tutto: Un capitolo sconosciuto degli orrori staliniani: Nazino

Ricordate la piazza degli studenti cinesi? L’ispiratore fu Fang Lizhi. Del primo dissidente comunista escono ora in America le memorie. Di Eugenio Cau - 14 Marzo 2016 - Il Foglio. Fang Lizhi (1936-2012). Fang Lizhi scrisse “The most wanted man in China”, pubblicato ora negli Stati Uniti, durante i tredici mesi passati nell’ambasciata americana di Pechino in cui si era rifugiato.
- Uccidevano alla cjasate: tutti sapevano
- Giorno della memoria dell'Holodomor
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- I milioni di morti in nome del “nessun Dio”
- L'avvocato di Dio sparito
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- 23 agosto - una data storica
- Soltanto Stalin
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- La questione di Trieste
- La strage delle foibe e le amnesie del presidente Pertini
- Le foibe: una "pulizia etnica" dimenticata
- Evgenija Solomonovna Ginzburg
- La psicologia di Beria e di Stalin
- Toffanin, pensionato delle foibe che non si pente
- Il pianeta - Kolyma - Magadan - Dal'stroj
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Le foibe: anche un gran numero di italiani sono stati vittime della violenza comunista. I partigiani di Tito, e molti partigiani comunisti italiani si sono macchiati di azioni raccapriccianti: deportazioni, uccisioni gratuite, torture, e atti di sadismo hanno contraddistinto molte azioni della "resistenza" nelle zone di confine. Secondo le stime più attendibili sono oltre 10.000 gli italiani vittime delle azioni dei comunisti in Friuli e in Jugoslavia.