Verrà l'Anticristo e sarà ecologista, pacifista, ecumenista, vegano, animalista, giustizialista, populista, omofilo.
Ci sono anche quelli a cui sembra del tutto naturale, e per nulla ideologico, parlare di patriarcato neoliberista e di razzismo sistemico, di cultura dello stupro e di decostruzione del privilegio eterocisnormativo. E quando li chiameremo woke ci diranno: woke? Quale woke?
Leggi tutto: Woke è chi sostiene che l'ideologia woke non esiste
Le lacrime di Angela Carini, vittima dell'ideologia, lavino gli occhi di chi non riesce a vedere.
Alle Olimpiadi parigine i nemici delle donne stanno trionfando. Così la pugile italiana, partita femminista, è finita martire del genderismo, siccome nella finis Europae qualcuno più nichilista di te lo trovi sempre.
Tutto ciò che difende, dai diritti all’ambiente, è ben rappresentato dal paese che ha deciso di osteggiare. Ma in realtà, più che avere a cuore la libertà, il wokismo usa la difesa di alcune libertà per attaccare l’occidente e farne il colpevole di tutti i mali
Leggi tutto: Il cortocircuito fatale della cultura woke schierata contro Israele
Dalla stampa alla scuola, dall’arte al mondo delle imprese, un pensiero che si sta imponendo con la sua escrescenza, la cancel culture
Come onorare il riconoscimento e le cause legittime delle minoranze senza screditare le cause, altrettanto legittime, della maggioranza? Grande punto di domanda, che colpisce tutta la società su temi centrali come il genere, l’origine etnica o sociale, il ruolo delle donne, le pratiche di consumo, la storia o la questione ambientale. E via discorrendo. Questioni immense ma che ricevono risposte disastrose, alla luce di un dibattito pubblico e di un trattamento politico indegni, in un clima di antagonismi e di odio. La conseguenza è il raggiungimento di risultati opposti all’obiettivo auspicato: la divisione si impone sulla concordia, compromettendo la realizzazione di progressi concreti a beneficio delle minoranze stesse.
Leggi tutto: Perché la cultura woke è un pericolo per la civiltà occidentale
La morte di Navalny indebolisce ancora di più l'immagine di Putin ai nostri occhi, sicuramente è un altro passo verso la non reversibilità del processo di isolamento di questa Russia dalle democrazie del mondo.
In prima pagina sul Corriere della Sera oggi compare un’ode a Michela Murgia firmata da Roberto Saviano, due dei principali scrittori italiani. Con molta meno enfasi, un po’ nascosto nelle pagine interne, il Corriere della Sera ha pubblicato nei giorni scorsi un testo in cui Susanna Tamaro (la scrittrice italiana che ha venduto più copie di tutte al mondo, terza assoluta dopo Eco e Collodi) racconta la sua disforia di genere infantile: voleva disperatamente essere maschio, poi con l’adolescenza la questione si è “dissolta come neve al sole” e la riappacificazione con il proprio essere donna è stata naturale. Scrive la Tamaro che se fosse caduta nelle grinfie dei “falchi gender” a otto o dieci anni avrebbe avuto la pubertà bloccata dalla triptorelina per poi finire dipendente a vita da pillole e iniezioni di ormoni “perché la natura è più forte della cultura” e di certo di ogni cultura ideologica come quella che sottopone i bambini definiti “trans” a tali trattamenti. Michela Murgia e Roberto Saviano tifano invece per quella ideologia con i loro scritti imbevuti di teorie queer contro la famiglia naturale. E allora mi sono incaponito a cercar di capire chi ha ragione.
La storica ad Huffpost critica il Pontefice per la “autoreferenzialità”, per la “ambiguità” davanti alle guerre e all'antisemitismo, per l' “odio anti-occidentale”, per i silenzi sulle donne iraniane, sugli armeni, sugli abusi dei preti, per i fallimenti della diplomazia vaticana: “La Chiesa non conta più niente, il Papa è come un influencer”
23 Novembre 2023
Lucetta Scaraffia è storica e giornalista. Ha insegnato Storia contemporanea presso l'Università La Sapienza di Roma. Ha curato Donne Chiesa Mondo, l'inserto mensile de L'Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, dal 2012 al 2019. Huffpost l'ha raggiunta per commentare le polemiche che sono sorte dopo gli incontri del Papa con le famiglie degli ostaggi israeliani e con i parenti dei palestinesi. I Rabbini d'Italia lo hanno criticato per aver mostrato una “gelida equidistanza”; i palestinesi lo hanno accusato di essersi rimangiato la parola "genocidio” in riferimento a Gaza.
Leggi tutto: Papa Francesco è una catastrofe per la Chiesa in Europa e nel mondo
Ai laici di sinistra, ai teorici dell’integrazione che annulla le identità e le sensibilità religiose dell’Occidente, a chi crede che eguaglianza sia annullamento e omologazione delle persone, a quelli a cui non andava bene né l’albero nè il presepe, adesso sta sulle scatole anche il nome del Natale: va depurato, rinominato, cambiato, svuotato dai significati cristiani. Potrebbe chiamarsi “festa dell’inverno” o “festa dell’eguaglianza etnica”, a quanto pare, ma restiamo in attesa di altre geniali intuizioni degli intellettuali progressisti che pensano alla rimozione dei simboli cristiani anche dallo stesso Crocifisso. Per adesso, nel nome del Piano per l’uguaglianza etnica e razziale, l’Istituto universitario europeo che ha sede a Fiesole, in Toscana, annuncia che vuol rinominare il Natale, mandando in brodo di giuggiole la sinistra e scatenando la destra. I magnifici rettori dell’Università vogliono comunque festeggiare il Natale (bontà loro) ma attribuendogli un nome che non offenda le persone di un’altra religione. E l’offesa ai cattolici?
- HRC e la Open Society Foundation di George Sorors: la mafia woke
- Se anche la musica classica diventa razzista
- Le radici marxiste del "politicamente corretto"
- Stiamo rovesciando la Storia, serve un elettroshok
- Suicidio occidentale. Perché è sbagliato processare la nostra storia e cancellare i nostri valori
- Si scrive Russia, si legge URSSIA
- Federico Rampini: «Putin ci sfida da 15 anni ma l’Occidente si autoflagella. Così perdiamo»
- Bucate quei palloni gonfiati
- Effetti della cultura woke: criminali si fingono donna per evitare l’arresto
- Virus cinese e pensiero antiscientifico
- Chi vuole incantarci sulla marijuana
- Resta la via al padre dei Gulag: il Pd non vuole cancellare Lenin
- Greta Thunberg, chi c'è dietro la ragazzina "ambientalista"
- Perché l'intellighenzia di sinistra sta dalla parte dei tiranni
- Grillo e la "decrescita felice"
- L'INFAMIA DELLA GIORNATA MONDIALE SULL'ABORTO
- I nemici della scienza (e del capitalismo)
- Dario Fo, fascista nero e fascista rosso
- Dario Fo, soccorso rosso
- Un terrorista cittadino di Napoli