Risalendo alle origini del (nuovo) Pci è emerso che a fondarlo sono stati Giuseppe Maj e Giuseppe Czeppel, nomi noti agli inquirenti italiani e francesi
Dallo scorso agosto il (nuovo) Pci è salito alla ribalta delle cronache per la lista di proscrizione dei "sionisti", all'interno della quale sono stati inseriti i nomi di giornalisti, politici, imprenditori, esponenti del mondo culturale e aziende, che avrebbero la colpa di sostenere Israele nella guerra contro Hamas. Si è acceso un faro su questa organizzazione anche e soprattutto per i toni utilizzati nei comunicati dal taglio eversivo, che invitano, tra le altre cose, a "rovesciare il governo Meloni rendendo ingovernabile il Paese fino a imporre un governo d’emergenza espressione degli organismi operai e popolari e del resto delle masse organizzate". Nonostante gli intenti e i toni, finora si è considerato il (nuovo) Pci come un'organizzazione secondaria, di poca importanza. Per capire meglio come possa muoversi, il Giornale ha indagato sulle origini di questo movimento, scoprendo, nelle sue fondamenta, collegamenti diretti con il terrorismo degli anni Settanta, Ottanta e Novanta.
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La doppia morale progressista è tornata su strada. Nel vero senso della parola. A Vaiano Cremasco (Cremona), Pd, compagni e rifondaroli si stanno struggendo per la decisione della giunta comunale di modificare il nome di via Che Guevara in via San Francesco d'Assisi. Di sostituire il santino laico della sinistra con un santo vero e proprio non se ne parla: l'intitolazione - strillano i difensori del "Che" - deve restare quella attuale. Le motivazioni che animano tale protesta, tuttavia, sono l'espressione di un progressismo ipocrita, che da una parte vorrebbe riscrivere la storia a colpi di cancel culture e che dall'altra si riscopre invece strenuo difensore della "memoria storica".
Leggi tutto: "Via Che Guevara non si tocca". Torna l'ipocrisia "stradale" della sinistra
Forse sarebbe anche il caso di parlare delle connessioni fra il comunismo italiano e il terrorismo rosso. È vero che all'epoca del sequestro di Aldo Moro Berlinguer assunse una posizione durissima affinché non si arrivasse a una trattativa con le Brigate Rosse (trattativa che avrebbe dato un riconoscimento politico ai delinquenti che insanguinarono l'Italia per parecchi anni, con omicidi, gambizzazioni -- orribile parola); ma è anche vero che nel secondo dopoguerra il Pci il più grande partito comunista occidentale ebbe un atteggiamento a dir poco equivoco verso la vita democratica nel nostro Paese.
Lo zar usa l’Uomo d’acciaio per giustificare se stesso. Ogni giorno un passo in avanti nell’opera di rivalutazione del dittatore.
Dacci oggi il nostro Stalin quotidiano. Sono ben lontani i tempi in cui i commensali del Piccolo Padre lo adulavano intonando le sue amate canzoni georgiane e facendosi beffe del Padre nostro e della tanto disprezzata religione cattolica. Ma non passa giorno in cui non venga effettuato un altro passo avanti nell’opera di rivalutazione del dittatore sovietico. «Ogni epoca ha bisogno dei suoi eroi». Lo scorso 13 luglio, all’inaugurazione del Forum delle nuove tecnologie, Vladimir Putin ha cominciato così il suo discorso, e fino a qui tutto bene. Si riferiva al 1937, anno di inizio del progetto atomico russo. Tra questi eroi, il presidente russo ha però inserito «un grande fisico», che risponde al nome di Lavrentij Pavlovic Beria, più celebre come il perverso capo del futuro Kgb, nonché esecutore delle purghe più spietate, che cominciarono proprio alla fine di quell’anno.
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“La nostra rappresentazione del male è limitata esclusivamente alla peste marrone” scrive Pascal Bruckner. “Non viene in mente a nessuno di includere la catastrofe del comunismo e le sue decine di milioni di morti in questo disco. Sebbene molti intellettuali combattano sulle orme di Hannah Arendt, Raymond Aron, François Furet, per bilanciare il totalitarismo, il doppio standard continua. Come sottolinea lo storico Thierry Wolton in un libro agghiacciante e malinconico, non c’è stata una Norimberga per il comunismo. L’Urss è crollata senza processo e la Russia, come la Germania post nazista, non ha fatto il lavoro della memoria. Questo negazionismo che minimizza i fatti o li deforma non sorprende nessuno quando si tratta di valutare la storia della Cina, del blocco sovietico o della Cambogia. I regimi marxisti sono sempre perdonati a causa della purezza delle loro intenzioni. Mantengono il monopolio della speranza e sembrano esenti da una condanna per il semplice fatto della nobiltà del loro ideale.
Troppi anni passati da sbruffone con calici alzati". Fratelli d'Italia contro intellettuali e politici che nel 2004 sottoscrissero l'appello di solidarietà a Battisti.
Leggi tutto: Battisti è un assassino, adesso Saviano e Vauro si scusino con le vittime
100 anni dalla Rivoluzione Bolscevica - 100 anni di fallimenti, di miseria morale e materiale - 100+ milioni di morti [Il comunismo in cifre].
7 novembre 1917 - In una fredda notte di Pietrogrado, cent'anni fa, un piccolo gruppo di "Guardie Rosse" assalto' il Palazzo d'Inverno e insediò con la forza il primo governo comunista al mondo. La rivoluzione bolscevica segna l'inizio di un secolo in cui gli aderenti all'ideologia comunista hanno commesso alcuni delle peggiori atrocità della storia umana.
Da Tito a Lenin passando per Mao e Stalin: quante strade intitolate a leader sanguinari
Strano paese l'Italia dove si censura Gabriele D'Annunzio, ma con scarso senso della vergogna continuiamo a mantenere vie dedicate a Tito, boia di italiani e alle icone oramai decrepite del comunismo internazionale da Lenin, Stalin, Ho Chi Minh fino alla Rivoluzione d'ottobre e l'Unione sovietica.
Leggi tutto: Ma le onorificenze ai carnefici comunisti restano