Lo sterminio dei passeri voluto da Mao Tze Tung impressiona non tanto per la sua crudeltà ma per la sua totale stupidità. E' uno dei tanti episodi che dimostrano la totale mancanza di buon senso e di logica, tipici di tutti i regimi comunisti. L'eliminazione dei quattro flagelli, secondo il linguaggio ufficiale, detta anche grande campagna anti-passeri o campagna «Uccidi i passeri», fu una delle prime iniziative lanciate in occasione del Grande balzo in avanti, il famigerato piano per la crescita economica cinese dal 1958 al 1962.
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Evgenija Solomonovna Ginzburg fu arrestata nel 1937, quando aveva poco più di trent’anni, e trascorse più di 18 anni – come dice lei stessa – là, cioè in prigioni, punti di smistamento, campi di lavoro correzionale. Come migliaia di altri detenuti, fu deportata anche nella regione di Kolyma, per raggiungere la quale era necessario percorrere in nave (sul vecchio piroscafo Curma) l’ultimo pezzo di tragitto, da Vladivostok al porto di Magadan. La scena seguente va collocata nel 1940 circa (l’autrice non offre indicazioni cronologiche precise). Era un vecchio battello che ne aveva viste di tutti i colori. Le parti di rame – le barre, il bordo delle scalette, il megafono del capitano – erano opache, ossidate.
Colin Thubron - In Siberia - Capitolo 2 "Mancamento di cuore". Uno straordinario racconto per capire la vita degli abitanti e dei prigionieri che sono vissuti e morti a Vorkuta uno dei più terribili gulag dell'Arcipelago.
Mille chilometri a nord di Tobol’sk, passato il Circolo Polare Artico a bordo del bimotore Antonov, il paesaggio si trasformò. La foresta era sparita, e al suo posto baluginava una tundra senza alberi: un intricato tappeto argenteo di funghi e licheni. Non una strada o una ferrovia che lo solcasse. Per migliaia di chilometri quadrati si apriva una distesa selvaggia, costellata da una miriade di rivoli e laghetti, come se il continente si fosse trasformato in una spugna dove i fiumi si accavallavano fantasiosamente uno sopra l’altro, frantumandosi in cento direzioni diverse.
«Sull'isola [Nazino - l'isola dei cannibali voluta da Stalin] c'era una guardia di nome Kostja Venikov, era giovane. Faceva la corte ad una bella ragazza, anche lei deportata. La proteggeva. Un giorno, dovendosi allontanare, disse a un compagno: Sorvegliala tu, ma quello con tutta quella gente intorno, non riuscì a fare granché... qualcuno la prese e la legò a un pioppo: le tagliarono il petto, i muscoli, tutto quello che si poteva mangiare. Quando Kostja tornò, la ragazza era ancora viva. Lui voleva salvarla, ma lei aveva perso molto sangue e morì. Cose così erano allordine del giorno».
«La sua faccia compare su magliette e accendini ma molti fan ignorano i misfatti del guerrigliero» - Vargas Llosa Mario
Dopo aver fatto così tanto (o così poco?) per distruggere il capitalismo, Che Guevara è diventato un marchio che è la quintessenza del capitalismo stesso. La sua immagine compare su tazze, berretti, accendini, portachiavi, portafogli, bandane, top, blue jeans, confezioni di tè alle erbe e, naturalmente, sulle immancabili t-shirt con la fotografia di Alberto Korda che ritrae l' idolo socialista con il berretto nei primi anni della rivoluzione, l' immagine che a 38 anni dalla morte del Che è ancora il simbolo dello chic rivoluzionario (o capitalista?).
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Solženicyn, Aleksandr Isaevič (Kislovodsk 1918 - Mosca 2008) scrittore sovietico che ha fatto conoscere al mondo intero l'orrore dei campi di concentramento comunisti. Figlio di un proprietario terriero cosacco e di un'insegnante, compì gli studi all'università di Rostov. Nel 1941 si arruolò volontario nell'esercito, ma nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, fu condannato a otto anni di prigione per aver criticato la politica di Stalin in una lettera indirizzata a un amico.
Anne Elizabeth Applebaum (Washington, 25 luglio 1964) è una giornalista e saggista statunitense naturalizzata polacca. Nel 2004 ha vinto il Premio Pilitzer per la saggistica con il libro Gulag: storia dei campi di concentramento sovietici (Gulag: A History). In carriera ha scritto per importanti testate statunitensi come The Economist, The Washington Post e Slate Magazine. È sposata con Radosław Sikorski, attuale Ministro degli esteri della Polonia.
Esce Visera, terribile preludio ai Racconti della Kolyma. Lo scrittore forzato Varlam Salamov racconta la nascita dei lager sovietici. Saviano: "Editori vicini al partito comunista lo ritennero reazionario e favolistico" di Giuseppe Ghini 29/06/2010 - Il Giornale.
C’è una letteratura che spesso si preferisce dimenticare, rimuovere. Šalamov, l’autore dei Racconti della Kolyma, appartiene a questa letteratura. Non per ragioni ideologiche, almeno non noi. Per ragioni ideologiche l’ha rifiutato l’Einaudi degli anni Settanta, l’ha rimosso l’intelligencija di sinistra, quella che si dimetteva pur di non presiedere la Biennale del dissenso del 1977, quella che ancor oggi si scandalizza del revisionismo relativo ai Lager nazisti e che ha sulla coscienza un peccato identico di negazionismo per quanto riguarda i GULag sovietici.
- Varlam Shalamov: testimone dell’abisso
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Le foibe: anche un gran numero di italiani sono stati vittime della violenza comunista. I partigiani di Tito, e molti partigiani comunisti italiani si sono macchiati di azioni raccapriccianti: deportazioni, uccisioni gratuite, torture, e atti di sadismo hanno contraddistinto molte azioni della "resistenza" nelle zone di confine. Secondo le stime più attendibili sono oltre 10.000 gli italiani vittime delle azioni dei comunisti in Friuli e in Jugoslavia.