Per una Norimberga del comunismo: l'appello in Senato
Per una Norimberga del comunismo. Non è una provocazione fine a se stessa, è una richiesta fatta dal dissidente russo Vladimir Bukovskij prima di morire. Tornano a chiedere con forza una Norimberga del comunismo i partiti del centrodestra, ieri in Senato: un processo alla storia di un crimine con 100 milioni di vittime.
FUGA DALLA DDR di Rino Cammilleri
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Vladimir Bukovskij - In Memoriam
Il sentiero esistenziale di Vladimir Bukovskij si è purtroppo interrotto il 27 ottobre alle 21.30, stroncato improvvisamente da un attacco cardiaco, ma il suo cammino storico è di tale potenza da restare vigoroso e, ancor più, si irrobustisce in misura direttamente proporzionale al tempo che passa, perché la sedimentazione delle sue riflessioni e della sua testimonianza di vita rafforza la memoria del suo lavoro storico, culturale e politico, dedito alla ricerca e all’affermazione della verità prima di ogni altro obiettivo, prima di ogni altra esigenza.
Norimberga del comunismo: un appello al mondo libero
Tutto è partito da Renato Cristin, docente di Ermeneutica Filosofica all’Università di Trieste e già direttore dell’Istituto italiano di cultura a Berlino.
“Qualche mese fa – ci racconta – ho ricordato a Vladimir Bukovskij (lo scrittore e dissidente sovietico scomparso a Cambridge lo scorso 27 ottobre, ndr) ciò che mi aveva detto nel 2005 durante un nostro incontro a Berlino. E cioè che bisognava istituire una ‘Norimberga del comunismo’ perché solo così si sarebbero potute sanare le ferite che ancora oggi lacerano le coscienze del mondo occidentale”. Bukovskij lanciò questa idea nel 2007, insieme ad alcuni studiosi e politici dei Paesi Baltici, ma non riuscì a darle una forma operativa.
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Appeal for Nuremberg Trials for Communism
L'improvvisa scomparsa di Bukovskij ci lascia una grande tristezza, ma al tempo stesso ci obbliga a proseguire in questa direzione. Stiamo raccogliendo adesioni e il sito nel quale poter leggere l'Appello e poterlo firmare è: https://nuremberg.
Appeal for Nuremberg Trials for Communism
The thirtieth anniversary of the fall of the Berlin Wall presents us with a valuable opportunity. We can not only make a desperately-needed contribution to historical memory, but also develop and support an anti-totalitarian culture, broad-ranging and forward-looking. We take this opportunity to propose the creation of Nuremberg Trials for Communism.
Pago io il biglietto per Auschwitz, ma...
di Alessandro Sallusti
l sindaco di Predappio, Roberto Canali, ha negato a una sua giovane cittadina il contributo pubblico per partecipare a un viaggio di studenti ad Auschwitz: «Fino a che non faranno visite simili anche alle foibe e ai gulag la mia posizione non cambierà», ha detto ai giornalisti che gli chiedevano conto della scelta.
Resta la via al padre dei Gulag: il Pd non vuole cancellare Lenin
La richiesta era stata presentata un mese fa perché "nel 2019 in nessuna parte del mondo dovrebbe essere intitolata una via a un dittatore". Principio validissimo, ma a quanto pare applicabile solo ad alcuni. A Bologna infatti la via dedicata a Vladimir Il'ič Ul’janov Lenin non si tocca. Nonostante il voto del Parlamento europeo che equipara nazismo e comunismo.
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Le ferie ai tempi di Breznev
Li chiamano sanatori, erano la via socialista alla cura del corpo. Sono tuttora molto frequentati - di Micol Flammini - Il Foglio
Sorgono come scheletri tra le montagne, di una bruttezza grigia e romantica. Facciate bianche che ormai volgono al giallognolo, finestre piccole e forme scarne e ossute. Dentro questi mostri architettonici, emaciati e malinconici, inglobati dalle montagne del Caucaso o spiaggiati sulle coste del mar Nero, si nascondono i sanatori. Terme, ma non proprio. Centri ospedalieri, ma non esattamente. Sono pezzi di storia sovietica, nobilitati dalla letteratura e ancora molto frequentati.
La Kolyma, terra di gulag dove è impossibile riuscire a sentirsi umani
Un libro racconta un viaggio nella Russia estrema, ricca di una storia che non ha lasciato monumenti ma solo ferite [I diari della Kolyma. Viaggio ai confini spettrali della Russia] - [ACQUISTA SU AMAZON]
La Kolyma è quel luogo in cui l’uomo è una renna che non sa correre, non è importante in quanto uomo, ma solo per la sua funzione. E’ cibo per gli orsi e gli orsi lo conoscono così. Per gli oligarchi – uomini ma di altra specie – è un camionista, è un bracciante, è un cercatore d’oro, non è un essere umano, è una professione. La regione della Russia estrema è una terra ricca di una storia che non ha lasciato monumenti, ma solo ferite. A descrivere cosa resta oggi di questo luogo è il giornalista polacco Jacek Hugo-Bader nel libro “I diari della Kolyma”, edito da Keller.
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