27 Gennaio: oggi si celebra in tutto il mondo il "Giorno della Memoria" una ricorrenza internazionale per ricordare le vittime dell'Olocausto. Le scuole fanno lezioni di storia sul tema dell'Olocausto, le televisioni pubbliche e private mandano in onda film che raccontano le deportazioni e le sofferenze patite dal popolo ebraico. Le librerie mettono in vetrina romanzi e saggi sugli orrori del nazismo. Tutta questa mobilitazione è certamente doverosa: il nazismo è stata una delle pagine nere della storia dell'umanità.
Questa memoria però non si estende alle ben più numerose vittime delle persecuzioni comuniste. Per le vittime del comunismo, per le decine di milioni di morti nei GuLag bolscevichi non si mobilita nessuno.
Nessuna data della memoria: le tracce delle migliaia di gulag disseminate sul territorio dell'ex URSS sono ormai pressoché sparite. Nessun registra di Hollywood ha prodotto un colossal di fama internazionale per ricordare questi deportati. Le librerie non hanno neppure una copia di Arcipelago Gulag. Neppure la giustizia ha fatto il suo corso: per i gerarchi nazisti c'è stato il processo di Norimberga, le condanne a morte, la condanna morale di tutto il mondo. Le gerarchie comuniste e staliniste responsabili di massacri anche più numerosi non hanno subito nulla di tutto questo. A fine carriera hanno potuto godersi la pensione in una comoda dacia sul mar Nero. Alcuni sono stati cacciati dal partito comunista e semplicemente dimenticati. Eppure i GuLag hanno fatto un numero di morti enormemente più grande dei lager nazisti e sono stati attivi per un periodo di tempo molto più ampio: dall'indomani della rivoluzione d'Ottobre (sì cari amici comunisti, per volontà di Lenin la cui salma è tuttora adorata nella piazza Rossa: Lenin maestro di Stalin nella pratica del terrore) fino alla fine degli anni 80. Il periodo peggiore è coinciso con la leadeship di Stalin. Dopo il 53 il numero di deportati è calato e le condizioni divennero un po' meno disumane.
La cosa buffa è che la data del 27 Gennaio è stata scelta perché quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di Aushwitz. Quello che molti non sanno è che i soldati dell'Armata Rossa - che in precedenza erano stati catturati dai tedeschi e rinchiusi nei campi di lavoro nazisti - non furono affatto "liberati": vennero accusati di diserzione, di essersi arresi al nemico e spediti direttamente nei Gulag dell'estremo oriente russo come spie o disertori. Purtroppo per questi poveretti, le condizioni dei lager della loro patria erano enormemente peggiori di quelle dei campi di prigionia nazisti. Questi soldati morirono quasi tutti dopo qualche mese. Per loro non c'è stata alcuna liberazione, ma una doppia beffa: essere trattati come nemici dalla stessa nazione per cui avevano combattuto. Si veda La propaganda comunista.
La "liberazione" è stata ampiamente sfruttata dai sovietici e dai comunisti occidentali nella loro propaganda. Questo merito nella sconfitta del nazismo ha posto i comunisti su un piedistallo morale che in qualche misura li ha messi al riparo dalle accuse di aver commesso gli stessi orrori commessi dai nazisti. Tra i giudici di Norimberga vi furono dei giuristi sovietici che si erano ampiamente distinti per aver ordinato arresti di massa per rifornire i Gulag di schiavi.
Questo dovrebbe essere ricordato: l'Unione Sovietica è stata un enorme campo di lavoro. Milioni di persone (cittadini sovietici e stranieri, oppositori al regime o comunisti caduti in disgrazia) hanno lavorato nelle migliaia di campi come veri e propri SCHIAVI. Le condizioni dei campi di lavoro non permettevano, nei campi più duri, la sopravvivenza per più di un mese a un giovane in buona salute. Le condanne e le uccisioni arbitrarie, la fame, il lavoro a -50 gradi sotto zero erano la normalità. Si veda ad es: La vita nei lager comunisti
L'Unione Sovietica, il sogno dei socialisti di tutto il mondo, è stata per decenni il peggiore incubo per i suoi cittadini.